di Lucilla Incorvati A dare un'impennata al crowdinvesting italiano (sottoscrizione di capitale di rischio su piattaforme digitali) potrebbe arrivare quella voglia di diversificare in asset alternativi che hanno i clienti private. Perché in un contesto di bassi tassi d'interesse diventa sempre più strategico avere soluzioni innovative. Quello italiano è un mercato in espansione (è passato dai 5 milioni del 2016 agli oltre 60 milioni nel 2019, dati dell'Osservatorio Crowdinvesting del PoliMi) posizionandosi a livelli di Francia e Germania ma certo ancora lontano da quelli del Regno Unito...
